Abolizione del reato di immigrazione clandestina e
finanziamento pubblico ai partiti. Sono i due temi centrali attorno ai
quali si consuma oggi il caos dei 5 Stelle. Ma a disorientare i
parlamentari grillini e', in particolare, la sconfessione pubblica da
parte dei due leader del Movimento, Beppe Grillo e Gianroberto
Casaleggio, che in un posto sul blog dell'ex comico genovese, prendono
nettamente le distanze dall'iniziativa dei senatori Buccarella e Cioffi,
autori di un emendamento al Senato per l'abolizione del reato di
clandestinita'. "Il M5S - ricordano Grillo e Casaleggio - non e' nato
per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se
durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato
di clandestinita', presente in Paesi molto piu' civili del nostro, come
la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto
percentuali da prefisso telefonico". Un post che scroscia su Roma come
una doccia gelata - in contemporanea con l'incontro al Colle sulle
proposte in merito al problema del sovraffollamento delle carceri -
suscitando l'approvazione di alcuni pentastellati e la sopresa se non il
disappunto di altri. E' ad esempio Buccarella in persona che non solo
si dice "sorpreso", ma rivendica anche l'iniziativa:
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"Non e' stato un errore". Fatto sta che questa sera i gruppi
dei grillini di Camera e Senato si riuniranno in assemblea congiunta. Ma
i parlamentari pentastellati finiscono anche al centro di un'altra
polemica: questa volta teatro dello scontro e' la Camera, dove e' in
discussione il ddl per l'abolizione del finanziamento pubblico ai
partiti. Ad accendere la miccia e' il grillino Fraccaro che,
intervenendo in Aula, definisce i colleghi degli altri partiti "ladri".
E' subito bagarre nell'emiciclo, mentre un altro grillini, Di Battista,
denuncia minacce alla volta dei 5 Stelle: "I deputati del Pd si sono
avvicinati minacciando, augurandoci la morte, dicendo 'vi aspettiamo
fuori, vi ammazziamo'", riferisce. Difficilmente, con gli attriti in
atto anche nella maggioranza - il Pdl vorrebbe eliminare il tetto alle
donazioni dei privati e rischia cosi' di saltare l'intesa raggiunta - il
ddl sara' licenziato in giornata. Un nuovo scontro si consuma anche a
palazzo Madama, dove in Aula i leghisti espongono dei cartelli contro
l'abolizione del reato di clandestinita' e la seduta viene sospesa. I
grillini, intanto, decidono il silenzio stampa fino alla riunione di
questa sera.
Cioffi (M5S), non decide Grillo ma l'assemblea - "Facciamo una
riunione, ne parliamo e vediamo che decide la maggioranza". Cosi'
Andrea Cioffi, senatore 5 stelle cofirmatario insieme a Maurizio
Buccarella dell'emendamento che abolisce il reato di immigrazione
clandestina, oggi sconfessato dal post di Grillo e Casaleggio, risponde
in un'intervista a Europa on line. Ma ne parlerete anche con Grillo?
"Non lo so, ma il regolamento parla chiaro: decide la maggioranza dei
parlamentari eletti riuniti in assemblea. Cioffi dice inoltre di non
temere di essere espulso: "Assolutamente no" risponde. "La nostra
posizione - aggiunge Cioffi - l'abbiamo spiegata nell'emendamento.
Abbiamo spiegato in tutte le salse che il reato di immigrazione
clandestina e' un falso problema perche' non fa altro che ingolfare i
tribunali. Non ci possiamo permettere quei costi. Cosi' sottraiamo
risorse alla polizia per il controllo delle strade. Un emendamento che
aveva solo un senso tecnico...". Stasera un'assemblea congiunta di
deputati e senatori discutera' di questo.
Intanto sul blog di Grillo scoppia la rivolta. La base si
rivolta contro la presa di distanza di Grillo e Casaleggio
sull'emendamento al Senato per l'abolizione del reato di
clandestinità. Massimiliano C., da Roma, scrive: "E finalmente la
maschera del guitto ligure è caduta mostrando il fez e il moschetto cha
ha sempre cercato di nascondere con demagogia e populismo. Vai così, con
internet e moschetto il grillino è perfetto". Ma c'è chi gli dà
direttamente del 'fascista'. Qualcuno a favore del leader c'è, ma sono
in minoranza: "Avete rischiato di non prendere più il mio voto e chissà
quanti ancora, con una mossa tanto ingenua quanto inaspettata - e non
dico altro!".
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