I luoghi in cui il Cav potrebbe scontare i servizi sociali sono tanti. Secondo
La Repubblica
le "mete preferite" sono le comunità di Don Gelmini. Poi ci sono quelle
di Don Picchi, come il Ceis. C'è anche il San Raffaele che è a due
passi da Segrate, sulla strada che da Arcore porta a Milano. Un'altra
ipotesi vedrebbe il Cav seduto nell'ufficio del suo storico amico
Don Verzè. Si vocifera anche di una casa di riposo "
Antonio Dellaca'" a
Mortara,
alla quale era legata la zia di Berlusconi, suor Silviana. Ma qualunque
sia la volontà del Cav, a decidere sarà sempre il magistrato di
sorveglianza. Il giudice metterà comunque dei paletti alla libertà di
Berlusconi.
Vincoli rigidi - Vincoli rigidi ai quali Silvio
dovrà attenersi. "All'atto dell'affidamento - prevede la legge è redatto
verbale in cui sono dettate le prescrizioni che il soggetto dovrà
seguire in ordine ai suoi rapporti con il servizio sociale, alla dimora,
alla
libertà di locomozione, al divieto di frequentare
determinati locali ed al lavoro". Ma il magistrato potrebbe anche non
accogliere le richieste di Berlusconi e spedirlo per esempio in
un'associazione antimafia tra Milano e Roma, magari a Libera con Don
Ciotti.
Il Cav in bus - Altra questione da
tenere d'occhio è quella degli "spostamenti". Nel provvedimento che
emetterà il giudice di sorveglianza potrebbe anche essereci il divieto
di spostamenti in auto blu o privata. Insomma il magistrato potrebbe
anche decidere di mandare il Cav ai servzi sociali
imponendogli di spostarsi con i mezzi pubblici.
Come Tanzi -
Infine c'è un'altra ipotesi, la peggiore, che fa tremare Ghedini e
Coppi. L'affidamento ai servizi sociali o ai domiciliari non è scontata.
Il precedente di Callisto Tanzi parla chiaro: ben oltre i settant'anni,
solo due anni più giovane di Berlusconi,
resta in carcere, e senza nessun beneficio, e senza affidamento ai servizi sociali.
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