«Se non ci sono cambi di indirizzo, entro la prossima
settimana depositeremo la richiesta per un eventuale affidamento in
prova ai servizi sociali per Silvio Berlusconi», ha detto all’Ansa il
professore Franco Coppi, uno dei difensori dell’ex premier condannato
definitivamente a quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da
indulto, per il caso Mediaset. Il legale, ha precisato che l’istanza
dovrebbe contenere «indicazioni di massima» per l’eventuale
affidamento.
Lo stesso Franco Coppi ha commentato il voto della Giunta
del Senato che ieri si è espressa favorevolmente alla decadenza di
Silvio Berlusconi. «La decisione era del tutto prevedibile»,scrive in
una nota firmata anche dagli altri legali dell’ex premier Piero Longo
e Niccolò Ghedini. «Violando i principi del giusto processo e della
irretroattività della legge penale - aggiungono - si è creato un
gravissimo precedente che mina profondamente la storia democratica del
Paese e lo stato di diritto».
Ieri, dopo quasi sei ore di camera di consiglio, la Giunta per le immunità con 15 “si” e 8 “no” ha dato il primo via libera alla decadenza di Silvio Berlusconi dal mandato di parlamentare. Ora la parola passa all’aula del Senato. Sul voto che ci sarà a Palazzo Madama Renato Schifani precisa: «Il voto per decidere sulla decadenza del senatore Berlusconi sarà un voto segreto. Lo prevede espressamente il regolamento del Senato al terzo comma dell’art. 113 e non credo che il presidente Grasso voglia e possa disattenderlo. La polemica è inutile e stucchevole. Specie se arriva da esponenti di un partito che in casi analoghi, come quello del senatore Di Girolamo, aveva chiesto e ottenuto, secondo le regole, che il voto fosse segreto».
Ieri, dopo quasi sei ore di camera di consiglio, la Giunta per le immunità con 15 “si” e 8 “no” ha dato il primo via libera alla decadenza di Silvio Berlusconi dal mandato di parlamentare. Ora la parola passa all’aula del Senato. Sul voto che ci sarà a Palazzo Madama Renato Schifani precisa: «Il voto per decidere sulla decadenza del senatore Berlusconi sarà un voto segreto. Lo prevede espressamente il regolamento del Senato al terzo comma dell’art. 113 e non credo che il presidente Grasso voglia e possa disattenderlo. La polemica è inutile e stucchevole. Specie se arriva da esponenti di un partito che in casi analoghi, come quello del senatore Di Girolamo, aveva chiesto e ottenuto, secondo le regole, che il voto fosse segreto».
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