LEGGE STABILITÀ - Berlusconi promette battaglia senza cedimenti sulla legge di Stabilità per correggere il disegno di legge varato dal governo di larghe intese, che i «falchi» del suo partito giudicano troppo timido nei tagli alle tasse e in quelli della spesa pubblica, e guarda già alla prossima competizione elettorale con il centrosinistra. «Non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità»”, promette Berlusconi. «E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ”partito delle tasse e delle manette”».
venerdì 1 novembre 2013
Berlusconi: «Farò campagna elettorale in prima persona. Marina? Ha detto no»
Silvio Berlusconi farà ancora campagna elettorale in prima persona
alle prossime elezioni. «In caso di elezioni, sentirei il dovere di
impegnarmi direttamente», ha dichiarato il leader di Forza Italia in
un’intervista a Bruno Vespa per il suo nuovo libro. «Abbiamo rispettato
gli impegni presi con i nostri elettori nel febbraio scorso - ha
sottolineato Berlusconi - quello sulla detassazione della prima casa che
noi consideriamo “sacra” perché è il pilastro su cui ogni famiglia ha
il diritto di fondare la sicurezza del proprio futuro, e quello per un
fisco meno oppressivo. Per questo non intendiamo arretrare sulla legge
di stabilità. E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle
tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli
elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando
avanti così, confermerebbero i loro connotati di “partito delle tasse e
delle manette”».
MARINA - Quanto al candidato
presidente del Consiglio e all’ipotesi che sia Marina Berlusconi, il
Cavaliere afferma: «Si torna a parlare, ma Marina tutte le volte che “si
torna a parlare”, dice di no. Certo, sarebbe in grado di adempiere al
meglio questa missione. Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il
coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma non è quella la sua
vocazione. Io sono un padre che rispetta la vocazione e la libertà dei
propri figli. Ma se li conosco, sono sicuro che nessuno di loro si sente
attratto dalla politica. Soprattutto da “questa” politica. Credo
comunque - prosegue ancora l’ex presidente del Consiglio - che sia
ancora necessario, in una forma o nell’altra, il mio impegno personale.
Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che
ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo
vogliono. Ho un rapporto speciale con gli italiani che, come me, temono
che la sinistra possa andare al governo e proprio per questo sento il
dovere di stare in prima linea per corrispondere alla loro fiducia e al
loro affetto».
LEGGE STABILITÀ - Berlusconi promette battaglia senza cedimenti sulla legge di Stabilità per correggere il disegno di legge varato dal governo di larghe intese, che i «falchi» del suo partito giudicano troppo timido nei tagli alle tasse e in quelli della spesa pubblica, e guarda già alla prossima competizione elettorale con il centrosinistra. «Non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità»”, promette Berlusconi. «E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ”partito delle tasse e delle manette”».
LEGGE STABILITÀ - Berlusconi promette battaglia senza cedimenti sulla legge di Stabilità per correggere il disegno di legge varato dal governo di larghe intese, che i «falchi» del suo partito giudicano troppo timido nei tagli alle tasse e in quelli della spesa pubblica, e guarda già alla prossima competizione elettorale con il centrosinistra. «Non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità»”, promette Berlusconi. «E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ”partito delle tasse e delle manette”».
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