GLI ALTRI TEMI - Ma c’è anche chi propone di tassare tutto il salario di produttività al 10%. È l’idea avanzata in un altro emendamento da Maurizio Sacconi (presidente della Commissione Lavoro del Senato), che chiede di sostituire così il taglio del cuneo fiscale. L’imposta al 10% si applicherebbe in questo modo solo ai redditi inferiori ai 40.000 euro annui su una retribuzione lorda non superiore ai 6.000 euro.
Altri emendamenti Pd-Pdl presentati alla legge di Stabilità prevedono inoltre di reintrodurre gli sgravi per i figli, nella misura di 50 euro ciascuno. Tra le numerose proposte, il Pdl con Federica Chiavaroli punta a fare in modo che nel conteggio della nuova Trise si faccia riferimento alla capacità contributiva e in aggiunta siano previste le detrazioni mentre nell’emendamento a firma Nicoletta Favero si prevedono unicamente gli sgravi.
I SINDACATI - Sulla legge sono tornati a parlare anche i sindacati. «Penso che il presidente del Consiglio sbagli quando dice che l’impianto della legge di Stabilità non può essere cambiato — ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, secondo cui la legge — mantiene l’Italia nelle condizioni di un paese in deflazione e dove continua ad aumentare la disoccupazione». Nella mattinata di lunedì i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno avuto sul tema degli incontri, prima con i parlamentari di Sel e poi del Pd, alla ricerca di un consenso politico che rimetta al centro della legge di Stabilità il lavoro, il taglio delle tasse e la ripresa dei consumi. Proprio nel giorno dell’avvio dell’ondata di scioperi regionali che si concluderanno il 15 novembre prossimo.
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