«Il ministro Cancellieri non può certo essere criminalizzata per una telefonata da giustizialisti a corrente alternata che continuano a far danni di ogni tipo. Il ministro non può essere attaccata perché si è preoccupata per una persona che in carcere rischiava la vita per anoressia. Questa preoccupazione è stata espressa in forme di estrema correttezza», afferma invece Fabrizio Cicchitto (Pdl). «Da un lato - spiega - un magistrato come il dottor Caselli che a Torino svolge un ruolo assai importante ha affermato che non c'è stata pressione di alcun tipo e che tutto si è svolto in modo regolare come avviene in tutti i casi dello stesso tipo. È evidente la strumentalità anti-governativa di certi titoli di giornale e di alcuni interventi parlamentari». «D'altra parte - conclude Cicchitto - sul terreno parlamentare fa fede quello che ha dichiarato il Presidente della Commissione Speciale sui diritti umani al Senato Luigi Manconi, personalità assai sensibile per i diritti dei carcerati sia che essi si chiamino Ligresti sia che si chiamino Rossi o che abbiano il nome di un immigrato».
venerdì 1 novembre 2013
Pd: «Su Ligresti scarcerata Cancellieri chiarisca in Aula»
Deflagra la polemica su Annamaria Cancellieri che è intervenuta per
scarcerare Giulia Ligresti. «Il ministro riferisca in Aula e poi, a
seguito di quanto dirà, ciascuna forza politica farà le sue valutazioni.
Il Pd farà le sue», dichiara Danilo Leva, responsabile Giustizia del
Pd, a SkyTg24. «No a strumentalizzazioni del caso, in primo luogo con la
richiesta ora di dimissioni. Serve chiarezza in tempi rapidi - precisa
Leva - sia perchè ci sono intercettazioni, e va ben chiarito il senso di
quelle parole, e poi perchè bisogna fugare ogni dubbio che in Italia vi
siano detenuti di seria A e di serie B». «Se la Cancellieri é
intervenuta a favore di una detenuta gravemente malata, ha fatto bene.
Purché lo faccia con tutti», commenta Salvatore Margiotta, sempre dei
Democratici.
Duro il giudizio dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura. Per il
presidente dell'Oua, Nicola Marino, quella della Cancellieri, «è una
condotta gravissima, un ennesimo episodio di “mala politica” a tutela di
una “potente”. Assistiamo - aggiunge - a una gestione opaca di una
vicenda, in cui un malinteso senso dell'amicizia porta a un
interessamento che, seppur si dimostrasse lecito, è decisamente
censurabile».
«Il ministro Cancellieri non può certo essere criminalizzata per una telefonata da giustizialisti a corrente alternata che continuano a far danni di ogni tipo. Il ministro non può essere attaccata perché si è preoccupata per una persona che in carcere rischiava la vita per anoressia. Questa preoccupazione è stata espressa in forme di estrema correttezza», afferma invece Fabrizio Cicchitto (Pdl). «Da un lato - spiega - un magistrato come il dottor Caselli che a Torino svolge un ruolo assai importante ha affermato che non c'è stata pressione di alcun tipo e che tutto si è svolto in modo regolare come avviene in tutti i casi dello stesso tipo. È evidente la strumentalità anti-governativa di certi titoli di giornale e di alcuni interventi parlamentari». «D'altra parte - conclude Cicchitto - sul terreno parlamentare fa fede quello che ha dichiarato il Presidente della Commissione Speciale sui diritti umani al Senato Luigi Manconi, personalità assai sensibile per i diritti dei carcerati sia che essi si chiamino Ligresti sia che si chiamino Rossi o che abbiano il nome di un immigrato».
«Il ministro Cancellieri non può certo essere criminalizzata per una telefonata da giustizialisti a corrente alternata che continuano a far danni di ogni tipo. Il ministro non può essere attaccata perché si è preoccupata per una persona che in carcere rischiava la vita per anoressia. Questa preoccupazione è stata espressa in forme di estrema correttezza», afferma invece Fabrizio Cicchitto (Pdl). «Da un lato - spiega - un magistrato come il dottor Caselli che a Torino svolge un ruolo assai importante ha affermato che non c'è stata pressione di alcun tipo e che tutto si è svolto in modo regolare come avviene in tutti i casi dello stesso tipo. È evidente la strumentalità anti-governativa di certi titoli di giornale e di alcuni interventi parlamentari». «D'altra parte - conclude Cicchitto - sul terreno parlamentare fa fede quello che ha dichiarato il Presidente della Commissione Speciale sui diritti umani al Senato Luigi Manconi, personalità assai sensibile per i diritti dei carcerati sia che essi si chiamino Ligresti sia che si chiamino Rossi o che abbiano il nome di un immigrato».
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