Nel caso italiano, insomma, secondo il premier una politica del rigore ben calibrata è indispensabile: ''senza tassi d'interesse bassi il nostro debito sarebbe insostenibile''. E bassi tassi d'interesse sono possibili solo se c'è stabilità che è anche - ripete più volte - la premessa indispensabile per crescere. A Washington Letta si guarda bene dal commentare le tensioni create anche nella sua maggioranza dalla legge di stabilità. Non rinuncia tuttavia a far notare che c'è una bella differenza tra pagare il 3% o il 6% d'interessi sul debito. Lo scarto vale circa 30 miliardi di euro e, a detta del Premier, ''permetterebbe di abbassare le tasse e combattere la disoccupazione''.
In Italia intanto, evidenzia ancora il Premier, i tassi sono arrivati ai livelli più bassi degli ultimi due anni e questi sono ''ottimi risultati''. Cioè ''fatti e non parole, e sono i fatti a contare'' dice, rispedendo velatamente al mittente le critiche sulla manovra. Forte del sostegno che ha appena incassato dalla Casa Bianca, questa mattina Letta comincerà ad occuparsi di questa e delle altre questioni.
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