domenica 20 ottobre 2013

Per il Cav servizi sociali arma elettorale"

Nessuna limitazione alla sua libertà individuale. Potrà concedere interviste a tv e giornali e incontrare chiunque. Unici vincoli, orari e spostamenti. Una volta affidato ai servizi sociali, Silvio Berlusconi godrà di ampia libertà d'azione e potrà usare la sua condizione di 'condannato libero' per fare campagna elettorale in vista delle europee.


''Berlusconi sarà come un uomo libero che potrà tranquillamente parlare con i giornalisti, telefonare e incontrare chi gli pare'' spiega all'Adnkronos l'avvocato Paolo Tosoni, penalista di fama e legale di Mario Chiesa ai tempi di Tangentopoli.

''Se volesse, Berlusconi potrebbe addirittura utilizzare la sua condizione come un'arma in campagna elettorale'' assicura il legale che precisa: ''Le uniche limitazioni saranno quelle legate agli orari ed agli spostamenti'', che il Cavaliere dovrà osservare, pena la revoca dell'affidamento e l'immediata carcerazione, come previsto dal regolamento.

In particolare, l'ex premier non potrà uscire di casa prima delle 7 del mattino e dovrà rientrare nel domicilio concordato con il tribunale di sorveglianza entro le 21 (le 22 nel periodo estivo). ''Le verifiche che riguardano le questioni legate alla presenza della scorta - spiega Tosoni - non spettano al tribunale che dovrà invece verificare che il lavoro sia svolto in condizioni che non gli rendano possibile delinquere e che sia utile a ripagare la società del danno subito''.

Certo è che se si dovessero verificare situazioni per le quali impedimenti o complicazioni di varia natura dovessero rendere impossibile un sereno svolgimento delle mansioni previste, ''il tribunale potrebbe sempre revocare l'affidamento''. E sulla possibilità di un dietro-front da parte dei legali del Cavaliere che potrebbero cambiare strategia in corsa, Tosoni è chiaro: ''Il punto è che in realtà Berlusconi non ha scelta. Le sue due uniche alternative sono il carcere o l'affidamento. Non sono sicuro che ci sarebbero tutti gli estremi e le condizioni favorevoli, perché gli si possa accordare la custodia domiciliare. A meno che, ovviamente, non venga dimostrato che ci siano impedimenti legati a questioni di salute''.

In attesa della decisione del tribunale di sorveglianza, che dovrebbe arrivare solo tra alcuni mesi, Berlusconi sarà sottoposto ad una serie di colloqui con gli assistenti sociali che ne valuteranno, tra le altre cose, la sua predisposizione alla pena alternativa dei servizi sociali. ''Non è un presupposto fondamentale - puntualizza Tosoni - che il condannato accetti di aver commesso il reato. Basta il dato obiettivo, che è dato dai tre gradi di giudizio. Quello che conta è dimostrare che il lavoro svolto sia atto a ripagare la società''.

''In ogni caso, tenendo debitamente conto dell'eccezionalità della vicenda di Berlusconi, non credo che l'istituto dei servizi sociali sia adatto a lui. Il mio parere è che la sua situazione male si adatti alle prerogative necessarie, ma lo dico in senso positivo - tiene a precisare - non gli si può, per questo, negare la possibilità di scelta. Ci sono sicuramente delle complicazioni - conclude l'ex difensore di Chiesa - ma sono sicuro che si troveranno delle soluzioni adatte. Mi stupirei del contrario".

Intanto per Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, "non si può applicare retroattivamente una legge peraltro molto probabilmente incostituzionale. Il Senato si fermi e attenda la conclusione dell'iter giudiziario". Per questo l'esponente Pdl chiede alla politica, "governo compreso", di "riflettere sulla legge Severino, in evidente contrasto con altre norme e da sottoporre al vaglio della Corte".

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