giovedì 24 ottobre 2013

Torino, indagato Chiamparino per abuso d’ufficio

Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino e presidente della Compagnia di San Paolo, è indagato dalla procura di Torino per abuso in atti d’ufficio. Non appena ricevuto l’avviso di garanzia, Chiamparino ha annunciato che si dimetterà. «Sono assolutamente sereno e pronto a collaborare con la magistratura – ha scritto - convinto come sono di aver sempre cercato di perseguire l’interesse generale della Città, quindi anche a proposito delle concessioni di locali sui Murazzi del Po, oggetto dell’indagine. Rendendomi tuttavia conto dei possibili danni reputazionali che questa vicenda potrebbe arrecare alla Fondazione, che ho l’onore di presiedere, e per tenerla al riparo da questioni ad essa totalmente estranee, rimetterò il mio mandato al Consiglio Generale, già convocato per lunedì prossimo».

 

Un gesto, quello di Chiamparino, che ha provocato subito,la reazione dell’establishment torinese. «Un atto dovuto. È tutto quello che posso dire». E’ la dichiarazione del procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli. «Il gesto di Sergio Chiamparino - sostiene l’attuale sindaco, Piero Fassino - dimostra ancora una volta la sua sensibilità istituzionale, ma chiunque lo conosca non può avere dubbi sulla assoluta trasparenza e correttezza dei suoi comportamenti amministrativi. Per questo mi auguro che il Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo confermi la sua fiducia al Presidente Chiamparino».

LA VICENDA - L a vicenda che vede indagato Chiamparino, riguarda i Murazzi del Po, zona precollinare della città dove si affacciano sul fiume decine di locali: bar, discoteche, anche il centro sociale Csa. Luoghi, secondo il sostituto procuratore Andrea Padalino, non sicuri, talvolta abusivi, irregolari sia perché costruiti troppo a ridosso del fiume sia perché troppo rumorosi. Ma c’è un aspetto considerato più grave nell’indagine, ed è quello in cui è coinvolto Chiamparino. Questi locali non pagavano il canone di concessione al Comune e per anni sono stati morosi. Già da prima del 2008 - anno in cui nove titolari su 12 non pagavano un euro alle casse di Palazzo civico – sono iniziati i mancati pagamenti, che hanno creato un buco nel bilancio di almeno 330mila euro. E l’amministrazione guidata da Chiamparino, anziché esigere gli arretrati, avrebbe chiuso un occhio. Non solo. Nel 2009 venne stilata una delibera – firmata dall’ex sindaco – con cui sostanzialmente si «sanava» la situazione precedente si faceva un mega sconto del 25 percento a tutti i gestori dei locali valido per il futuro.

ALTRI INDAGATI - Oltre a Chiamparino, sono indagati anche l’ex city manager di Torino, Cesare Vaciago, e Alessandro Altamura, ex assessore al Commercio. L’inchiesta, aperta nel marzo 2013, coinvolge già otto dirigenti e 12 gestori dei locali, oltre ai tre indagati odierni. Nei mesi scorsi i vigili hanno eseguito un maxi sequestro mettendo i sigilli ai portoni di tutti i locali e bloccando la «movida» del centro storico della città. Erano stati proprio i residenti della zona a dare l’avvio all’indagine presentando esposti in procura per gli schiamazzi notturni che impedivano loro di passare notti tranquille. Dai rumori gli inquirenti avevano scoperto che molti dehor non erano sicuri, perché a rischio di allagamento in caso di piene del Po. E poi era emerso l’aspetto più importante. Quello delle irregolarità dei pagamenti. C’erano gestori che non pagavano e che venivano ammessi comunque alla gestione delle concessioni. C’erano accordi presi tra Comune e privati senza provvedimenti. Gli sconti generosi. Prima dell’estate tutti i locali sono stati sequestrati e oggi restano chiusi. Tranne il Csa, centro sociale gestito dagli autonomi, molti dei quali vicini ad Askatasuna, che è stato rioccupato durante l’estate e tuttora è frequentato.

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