ROMA - Fu Silvio Berlusconi a pilotare la "strategia di sabotaggio" per far cadere il governo Prodi. Sergio De Gregorio, in un'intervista rilasciata alla trasmissione di Michele Santoro per La7, conferma le accuse già fatte davanti ai magistrati. E ricostruisce quanto accadde nel 2008, subito prima della caduta del governo di centrosinistra: "Ho dato dimostrazione ai pm di quanto raccontato. I tre milioni avuti li ho versati sui conti correnti delle mie società. Ho portato le prove dei versamenti. Non sono un visionario e non ho mai detto nulla che non sapessi con certezza". All'intervistatore che gli ricorda che materialmente il denaro gli fu versato da Valter Lavitola, l'ex senatore risponde: "Silvio Berlusconi mi ha supportato e spinto perchè attivassi quella strategia di sabotaggio".
De Gregorio racconta di essere stato "comprato, usato e gettato via". Dopo l'arresto di Valter Lavitola dice di essersi "preoccupato" e di averi riferito del suo timore "che quella cosa ci piombasse addosso" al legale di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini. Ma le sue preoccupazioni - dice - furono "sottovalutate" e alla sua richiesta di sentirsi vicini i vertici del Pdl gli fu risposto con il silenzio. Chiesi a Berlusconi di incontrarlo e a dicembre mi arrivò una telefonata della sua segretaria - dice - in questi sei mesi di anticamera ho capito che avevano pensato di comprare, usando e gettando, un uomo che aveva fatto per loro tanti servizi.
De Gregorio ha ripetuto di aver ricevuto dal coordinatore del Pdl, Denis Verdini, l'offerta di una candidatura ma di aver rifiutato perchè "ho deciso di uscire dalla politica". E ha confermato anche la sua ricostruzione di come siano state bloccate le indagini su Berlusconi e su Frank Agrama, cioè le pressioni sulle autorità Hong Kong per fermare le inchieste della magistratura italiana sui fondi neri. Infine, il giudizio sul Cavaliere. Dal parlamento italiano "non sono usciti tutti gli impresentabili. Il primo degli impresentabili è il capo del partito".
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