--------------------------------------------==========-----------------------------------------------
In questi giorni si discute (alcuni, a dir la verità, strillano) sulle modalità di votazione della proposta di decadenza (che verrà formulata dalla Giunta delle elezioni) del Senatore Berlusconi: deve essere effettuata con il voto "palese" oppure a scrutinio "segreto"?
Se ci trovassimo nell'altro ramo del Parlamento tale controversia non sorgerebbe neppure: ciò perché, alla Camera dei deputati, "le votazioni in materia di verifica dei poteri, ineleggibilità, incompatibilità e decadenza non costituiscono votazioni riguardanti persone ai sensi dell'art. 49, comma 1, del Regolamento della Camera" (così prevede l'art. 2, comma 2, del Regolamento della Giunta delle Elezioni della Camera). E secondo l'art. 49 R.C. "le votazioni hanno luogo a scrutinio palese".
Al Senato, invece, le norme regolamentari (del Regolamento Generale e della Giunta delle Elezioni) non prevedono una norma del genere, sicché le predette votazioni, in passato, sono avvenute a scrutinio segreto, considerandosi le stesse riferite a persone: a dimostrazione di ciò basterebbe richiamare la votazione (a scrutinio segreto) concernente la decadenza del Senatore Malentacchi.
La Giunta delle elezioni con deliberazione del 25 luglio 2002 aveva dichiarato contestata l'elezione del Malentacchi e aveva proposto all'Assemblea l'annullamento dell'elezione. Il Senato, nella seduta del 20 novembre 2002 (281° seduta, pomeridiana), si riunì per votare la decadenza: in quella sede, dopo che l'Aula respinse la richiesta di dimissioni di Malentacchi medesimo, vennero presentati, da parte dei gruppi di opposizione, tre distinti ordini del giorno (due a firma del Sen. Sodano e l'altro avente come primo firmatario il Sen. Manzione), i quali erano motivati in senso difforme rispetto alle conclusioni della Giunta (e ciò accadrà, presumibilmente, quando sarà discussa la decadenza del Senatore Berlusconi, altrimenti in assenza di tali ordini del giorno, firmati da almeno venti senatori, l'art. 135-ter del Regolamento del Senato prevede che non si proceda alla votazione sulla decadenza, intendendosi approvate le conclusioni della Giunta). Ebbene, tutti e tre gli ordini del giorno vennero votati (e respinti) a scrutinio segreto, ai sensi dell'art. 113, comma 3, del Regolamento (come si può vedere a pag. XIV del Resoconto sommario), con la conseguenza che il Sen. Malentacchi venne dichiarato decaduto. E' curioso constatare che la richiesta di scrutinio segreto venne effettuata da parte del Sen. Antonello Falomi, appartenente al Gruppo dei "Democratici di Sinistra/Ulivo" (pag. 47 del Resoconto stenografico)...
Si è anche sostenuto che al Senato la proposta di decadenza di Berlusconi si potrebbe votare a scrutinio palese, in virtù di un'interpretazione della Giunta per il Regolamento del 6 maggio 1993, secondo cui "le deliberazioni sulle proposte della Giunta delle elezioni e delle immunità in materia di autorizzazione a procedere in giudizio siano sottoposte alla disciplina generale relativa ai modi di votazione e, pertanto, debbano essere votate in maniera palese".
Tale autorevole ricostruzione non può tuttavia essere condivisa, in quanto se è vero che si riferisce alle proposte della Giunta delle elezioni e delle immunità, essa comunque non riguarda le deliberazioni in materia di verifica dei poteri (ineleggibilità, incompatibilità, decadenza, ecc.), ma solamente quelle "in materia di autorizzazione a procedere". Per intenderci: le deliberazioni relative alla "vecchia" immunità (istituto poi abrogato nell'autunno del 1993, durante Tangentopoli) potevano essere votate a scrutinio palese.
Senza contare che la stessa Giunta per il Regolamento, più avanti afferma che "il ricorso al voto segreto si rende possibile per le autorizzazioni a procedere concernenti la sottoposizione all'arresto, alla perquisizione personale e domiciliare o ad altra privazione o limitazione della libertà personale".
Volendo concludere: tale parere non sembrerebbe quindi essere conferente, in quanto la Giunta per il Regolamento si espresse solamente in merito alle modalità di votazione in materia "immunità" tout court, non facendo invece alcun cenno al (diverso) ambito delle "elezioni".
Nessun commento:
Posta un commento