Il Cavaliere, dopo un vero e proprio consiglio di guerra con i fedelissimi e gli amici di sempre (da Fedele Confalonieri a Ennio Doris a Gianni Letta) ha deciso il 'grande passo'. Già da tempo avevano deciso di togliermi di mezzo, sono sempre stato responsabile ma stavolta non mi presterò ai loro giochetti, così non si poteva andare avanti, avrebbe detto ai suoi il Cav. Non passeremo per quelli che mettono le mani nelle tasche degli italiani, avrebbe spiegato. Prima la decisione di annunciare che non si presterà alla ''sceneggiata'' della giunta per le elezioni del Senato, dove, sostiene nella memoria difensiva depositata oggi, ''il copione p gia' scritto''. E poi la scelta di passare al contrattacco, staccando di fatto la spina al governo Letta. Nel pomeriggio il Rubicone ormai è varcato con l'annuncio del ritiro della delegazione pidiellina al governo e l'accusa rivolta a Pd e premier di aver violato i patti sull'Iva.
La sinistra pensa di scaricarci la colpa di aver aumentato l'Iva e di aver rinviato l'Imu, questo e' inaccettabile per noi, avrebbe detto l'ex premier. E ancora: abbiamo tentato di accelerare i tempi e di arrivare all'approvazione dell'Iva prima della fiducia, anticipando a lunedi' il dibattito parlamentare, ma loro, da veri irresponsabili, non hanno voluto. Spieghero' agli italiani cosa e' successo. Berlusconi, raccontano, e' pronto ad ogni evenienza e avrebbe mobilitato il partito come ai vecchi tempi. E' stata confermata per il 4 ottobre la manifestazione in piazza Farnese e altre iniziative sono in cantiere. ''Dopo il ritiro dei ministri, ho trovato Berlusconi determinato e sollevato per la decisione presa'', confida un ex ministro azzurro.
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