sabato 14 dicembre 2013

Giachetti: «Basta sciopero fame Legge elettorale ora si può fare»

Con l'assegnazione della legge elettorale alla Camera, sono finiti «i giochetti alla Quagliariello». Roberto Giachetti, che oggi ha posto fine allo sciopero della fame iniziato il 7 ottobre scorso proprio per chiedere lo spostamento dalla riforma dal senato alla Camera, sottolinea in conferenza stampa assieme al segretario Matteo Renzi che «i ricatti e gli alibi, così come le minacce di crisi di governo sono armi spuntate» perché «i numeri per approvare la legge elettorale ci sono».

E non è un ostacolo alla legge elettorale, il percorso parallelo delle riforme istituzionali: «Una volta approvata la legge elettorale sarà un gioco da ragazzi» adattarla al nuovo assetto istituzionale, «con il Senato trasformato in camera degli enti locali».


Dai tentativi di isolamento alla vittoria di vedere finalmente la legge elettorale assegnata alla Camera. Roberto Giachetti pone fine, almeno per il momento allo sciopero della fame, e coglie l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Sono orgoglioso e onorato di avere la possibilità di fare una conferenza stampa nella sede del mio partito, alla presenza del mio segretario», ha premesso Giachetti dopo aver abbracciato Matteo Renzi al Nazareno.

«Qualcuno ha capito finalmente che la mia era una iniziativa per il mio partito e per il mio Paese. Una parte dei miei dirigenti mi ha insultato, denigrato. Mi hanno detto che ero il braccio armato di Renzi per fare cadere il governo. Ma ho anche percepito, da subito, che il popolo italiano era invece d'accordo per cambiare il sistema elettorale».

Il vice-presidente della Camera si dice pronto a riprendere lo sciopero se lo stallo dovesse riprodursi. Durante una conferenza stampa alla quale partecipa, da spettatore, anche il segretario Pd Matteo Renzi, Giachetti spiega: «Non vi è dubbio che è grazie all'attuale segretario del partito che questo disegno (di tornare al proporzionale sfruttando la sentenza della Consulta, ndr) è saltato. Il passaggio alla Camera consente di superare qualunque ricatto e qualunque alibi: se qualcuno pensa che attraverso il ricatto il parlamento possa restare bloccato, questa volta si sbaglia perché alla Camera i numeri per superare una legge ci sarebbero comunque». «Ho fatto uno sciopero della fame - aggiunge - per lanciare un grido di allarme all'intera classe dirigente. Non ho mangiato per circa 200 giorni, 68 questa volta e 127 l'anno scorso: diversamente non mi sarei sentito a posto con la mia coscienza».

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